MAPPE TEATRALI
a cura di Alessandro Tampieri
Luci e ombre. Marmo, pietra, foglie, polvere. Echi e silenzi.
Non avevo mai visitato veramente la Certosa di Bologna, fino a tre anni fa. Quando mi è stato chiesto di proporre uno spettacolo per il calendario di eventi che ogni estate vi prende luogo.
E così mi sono lasciato coinvolgere dalle sue suggestioni. Una sera, al tramonto, subito dopo la chiusura ai visitatori. Solo, con il carico che questa città della memoria si porta con sé. Immerso nei chiaroscuri delle sue statue, dei suoi chiostri, delle sue gallerie, che sembrano procedere all’infinito, nel tempo e nello spazio.
E subito la mia mente è andata alla Divina Commedia di Dante.
Un testo in grado di contenere il passato, il presente e il futuro. Capace di abbracciare il cielo e la terra, come un’enorme voragine dove gli estremi si toccano.
Sacro e profano. Preghiera e bestemmia. Santi e demoni. Bello e brutto.
Versi dalle tinte nette. Pagine dai forti contrasti. Il bianco e il nero della parola.
Così è cominciato il mio viaggio.