IMMAGINI ATTRAVERSATE DAL SILENZIO
Luca Piola è Genovese di nascita ma Newyorkese di adozione. Attraverso le sue fotografie indaga il rapporto tra l’uomo e alcuni spazi particolari, esplorando la relazione invisibile che s’intesse tra l’uomo e questi “spazi-soglia” capaci di trasportare chi vi entra in una realtà differente, fisica e mentale facendolo scivolare verso diversi percorsi interiori. Il museo è uno degli ” spazi-soglia” preferiti dell’artista: un luogo diverso e separato dal mondo esterno.
Luca Piola ha esposto i suoi lavori in diverse mostre, l’ultima al museo Villa Croce a Genova. Tra le più importanti degli ultimi anni: Palazzo dell’Arengario a Milano, Galleria, San Ludovico a Parma, Castello Sforzesco a Milano, Galleria PWPL a Long Island, West Chelsea Artists Open Studios a New York.
PASSENGERS
“Quando si entra in un museo, si entra in un’altra realtà’, in un’altra dimensione di quella realtà che è la propria vita. Quando attraversi le porte di un museo ogni cosa fuori diventa lontana, quasi scompare. M’interessa cosa le persone sentono o percepiscono in questo spazio. Entrano in questo luogo ed è come se salissero su un treno, diventano passeggeri, “Passengers “ di un viaggio verso altri luoghi della mente. Li racconto in questo liquido fluire; raccolgo tracce di viaggi mentali in mezzo a brandelli di memorie”.
Luca Piola
A maggio 2016 Luca Piola ha presentato al museo di arte contemporanea Villa Croce di Genova e alla Tate Modern di Londra il suo libro d’artista che raccoglie le foto di questo lavoro.
Book Passengers
Tutto il progetto del libro è basato sull’idea di museo.
Il libro è rivestito da una carta da parati francese bianca che rimanda all’ intonaco dei muri dei musei. Il titolo è stampato su una spessa etichetta incollata sulla copertina come se fosse la didascalia di fianco ad un’opera d’arte.
Il libro si apre e si chiude con due fogli di pellicola trasparente con dei pallini che ricordano quelli che si trovano sulle porte dei musei. La misura delle stampe originali riportate nel libro è stata scelta per ricordare quella delle cartoline d’arte vendute nelle librerie dei musei.