Psicorubrica a cura di Lara Ventisette
Essere o apparire? Questo è il dilemma del nostro tempo.
L’effetto prima impressione è ormai noto: si tratta del processo mentale in grado di costruire un’opinione sulle persone che vediamo per la prima volta; dura pochi secondi ed è imputabile al corredo comunicativo NON-verbale (postura, mimica, prossemica, aptica) che lo sconosciuto ci manifesta: ancor prima che ci stringa la mano per presentarsi, già sappiamo se ci è simpatico o antipatico. La prima impressione è determinante nella costruzione della nostra opinione sugli altri e persiste nel tempo; é vero che, presto o tardi, cambiare opinione su qualcuno è possibile, ma il processo è complesso e gli studi sull’argomento rivelano che ci possono volere fino a sei mesi.
Nel nostro tempo il dilemma tra essere e apparire è ulteriormente complicato dai Social, infatti i canali che erano nati per facilitare la comunicazione, spesso la inaridiscono perché offrono molte meno chance al nostro “essere” di mostrarsi dietro l’apparenza.
I selfie e le fotografie che scegliamo per i nostri profili social, o nelle quali veniamo taggati, sono portavoce della nostra identità. Online non esiste il corredo NON-verbale a supportarci: le parole che scriviamo sono soggette a libere interpretazioni basate esclusivamente sull’immagine che evochiamo. Se le foto suscitano simpatia e sono coerenti con la professione che svolgiamo e il ruolo sociale che abbiamo, allora i nostri post verranno letti e le persone saranno interessate a scoprire qualcosa in più di noi. Ma se le immagini che “bucano” lo schermo dello smartphone saranno discordanti con la persona che siamo, risulteremo poco credibili e meno interessanti.
Nel nostro tempo, il dilemma tra essere e apparire è collassato su se stesso perché è cambiato il modo di comunicare tra le persone: nel nostro tempo essere=apparire. Non esiste distinzione. Se il nostro apparire piace, le persone ci daranno maggiori opportunità di mostrare chi siamo; se il nostro apparire non piace, sarà meno probabile poter mostrare i lati più nascosti di noi.
La nostra immagine ci rappresenta e racconta chi siamo, volenti o nolenti, ma una via d’uscita al dilemma esiste: scegliere quello che vogliamo comunicare di noi, a seconda delle persone con cui interagiamo e delle situazioni che viviamo.
Come farlo ve lo racconterò nel prossimo articolo.