THE GAME

LEGGERE…DI TUTTO E SEMPRE…POCHE COSE SONO FASHION COME UN LIBRO!

di Patrizia Lelli |•|

Leggo, sempre, mi incuriosisce ogni storia, ogni tipologia di libro, dallo storico, al “leggero”, dall’italiano più dolce all’americano più cruento. Sarà che non viaggio molto e ora ancora meno, ma leggere come diceva Eco ti fa vivere molte più vite oltre la tua…è il mio modo di essere “alla moda”…

The game di Alessandro Baricco (Einaudi editore)

Il Baricco filosofo che tratta della rivoluzione digitale, cominciata già con “I barbari”.

Non è un romanzo, non è una denuncia, non è una presa di posizione, non si legge sotto l’ombrellone, ma è AFFASCINANTE…

Ti fa pensare, ti fa riflettere, ti descrive situazioni nelle quali sei immerso ogni giorno e te le semplifica, con esempi calzanti, puntuali, che ti fanno dire “Porca miseria, non mi ero mai posto questo problema!” però è reale.

Tre parole devi accettare:

– calciobalilla

– flipper

– space invaders

Tre parole e tre epoche distinte, generazioni che ancora ci appartengono e che conosciamo benissimo… NOI che ci avviciniamo agli “anta plus plus”, ma che perdono significato nel tempo…

La postura e la socialità che da in piedi, movimentata, esultante diventa movimento sincrono ed esultanza singola, si tramuta poi in una staticità dove la postura uomo-tastiera-schermo, si fonde con la solitudine del primo vero “gioco elettronico”…nasce tutto da qui!

Un libro che sicuramente non si legge tutto d’un fiato, a tratti anche pesante, da dover riprendere qualche pagina indietro, ma dove la Storia, proprio quella con la esse maiuscola la fa da padrone e da primadonna, dove il filo conduttore è  “ma è davvero così?!?!”, dalla California degli anni degli hippy quando Stewart Brand disse: “Puoi provare a cambiare la testa della gente, ma stai solo perdendo tempo. Cambia gli strumenti che hanno in mano e cambierai il mondo”, fino al discorso di Steve Jobs sulla nascita dell’Iphone.

Ha tanti pregi questo libro, primo fra tutti, il modo in cui è scritto, come una storia lunga più di un secolo, questo, ma che lascia anche aperti alcuni interrogativi… soprattutto sulla controcultura digitale.

Saranno nel prossimo le risposte????

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