APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA
DA VENERDÌ’ 30 GIUGNO A GIOVEDÌ’ 06 LUGLIO 2017
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
IN EVIDENZA
martedì 18 luglio
ore 21:00 Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione di (s)Nodi: dove le musiche si incrociano e nell’ambito di Best – La cultura si fa spazio – “Atse Tewodros Project”
Con Endris Hassan, masinqo (violino monocordo); Antheneh Teklemariam, kirar (lira etiopica); Mesale Legesse, kebero (batteria tradizionale etiopica); Fabrizio Puglisi, pianoforte; Tommaso Ruggero, percussioni; Camilla Missio, basso; Gabriella Ghermandi, voce.
Un progetto della scrittrice, performer e cantante italo-etiope Gabriella Ghermandi che mette in dialogo musicisti etiopi di tradizione e musicisti italiani su memoria storica, futuro comune, convivenza e migrazione. Il concerto presenta una varietà di brani da ascoltare e da ballare legati alle tradizioni delle diverse etnie etiopiche, ibridati da suoni moderni influenzati dalla ricerca jazz e world music.
Selezionato nelle nominations per il 49° Grammy Award e del Womex, oltre che vincitore della competizione internazionale di world music Battle of the Band, il progetto prende il nome da uno dei più amati Imperatori della storia d’Etiopia, Atse Tewodros, che regnò nel 1850: il primo non appartenente alla casa imperiale d’Etiopia capace di arrivare al trono grazie alla sua volontà e al suo carisma. Atse Tewodros fu l’Imperatore che modernizzo l’Etiopia, pur rispettando le tradizioni e proprio questo è il messaggio del progetto musicale: ogni uomo ha il diritto di sognare e realizzare se stesso, a prescindere dal luogo in cui nasce e dalle condizioni economiche della sua famiglia.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 8,00
Info: www.museibologna.it/musica
PER I BAMBINI
Estate al museo. I campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei
Fino all’8 settembre 2017 l’Istituzione Bologna Musei propone ai bambini e ai ragazzi da 5 a 11 anni e da 11 a 15 anni un programma completamente rinnovato:
– attività per bambini da 5 a 11 anni
La splendida Villa delle Rose si trasformerà in un laboratorio permanente, luogo di incontro e di esperienza per scoprire insieme le Avanguardie artistiche e lo spirito rivoluzionario che ha animato la cultura dalla fine dell’800 ad oggi. Attività di immersione nella natura e “incursioni” speciali in molti musei e spazi culturali cittadini per un’estate indimenticabile!
– FOR – TEENS: workshop al museo per ragazzi da 11 a 15 anni
Se sei tra quelli che almeno una volta nella vita hanno pensato “lo sapevo fare anch’io”, se i linguaggi del contemporaneo ti sembrano incomprensibili e gli artisti troppo stravaganti – ma anche se apprezzi l’arte – allora per te si spalancano le porte del MAMbo, per vivere un’esperienza formativa e divertente insieme ai tuoi coetanei. Nelle due settimane dedicate ai ragazzi sarete protagonisti di processi creativi che vi coinvolgeranno nella cura e realizzazione di una visita guidata e di una installazione artistica.
Informazioni, programma completo e iscrizioni: Dipartimento educativo MAMbo: tel. 051 6496628 (martedì e giovedì, dalle ore 10 alle ore 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it – Info: www.museibologna.it
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
sabato 15 luglio
ore 17:30 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Visita guidata alla mostra di Christian Boltanski, la più ampia mai organizzata in Italia con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 esposte per la prima volta in Europa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 per l’ingresso in mostra – Info: www.mambo-bologna.org
ore 21:00 Cimitero della Certosa – Via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Best – La cultura si fa spazio
“Zanardi: pane, alfabeto e socialismo”
Lo spettacolo racconterà il drastico risveglio della Bologna di primo Novecento – detta “bella addormentata sopra un cumulo di letame” – grazie all’opera del Sindaco Francesco Zanardi e della sua giunta, che dal 15 luglio 1914 diede avvio a radicali riforme incidendo sullo spirito della città.
La drammaturgia prevede 5 stazioni durante le quali verrà rappresentata la vita e il progetto politico del socialista Zanardi a cominciare dal sostegno alle lotte contadine nel mantovano, da cui proveniva, per arrivare al suo impegno come assessore all’igiene a Bologna nella giunta Golinelli e alla sua elezione coincidente con gli spari sull’Arciduca Ferdinando e la sua consorte Sofia, a Sarajevo, il 28 giugno del 1914.
Verranno evocate le tappe che portarono alla nascita del fascismo bolognese: la costituzione del Fasci di Combattimento di Leandro Arpinati, i terribili momenti della strage del 21 novembre 1920, che metterà fine alla appena nominata giunta di Ennio Gnudi, come anche la tragica morte di Libero Zanardi nel giugno del 1922 a seguito di un pestaggio dei fascisti.
Il racconto citerà l’elezione del Sindaco Dozza che volle accanto Zanardi sul balcone di Palazzo d’Accursio il 24 marzo del 1946, mentre il popolo nella piazza inneggiava ad una fusione delle forze di sinistra. Lo spettacolo si chiuderà con un ricordo dell’entusiasmante discorso del Sindaco Zanardi tenuto il 14 aprile del 1919 al Teatro Comunale di Bologna.
Di e con Simona Sagone, attrice cantante. Accompagnamento alla fisarmonica di Salvatore Panu.
A cura di Associazione Youkali, in collaborazione con AICS Bologna.
Ritrovo 30 minuti prima all’ingresso principale (cortile Chiesa).
Prenotazione obbligatoria al 333 4774139 (mattina-pomeriggio) oppure info@youkali.it.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
domenica 16 luglio
ore 10:00 Museo per la Memoria di Ustica – Via di Saliceto 3/22 / Sacrario della Resistenza – Piazza Nettuno / MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni 14
“Percorso speciale Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Percorso guidato della durata di 3 ore nei luoghi del progetto speciale “Anime. Di luogo in luogo”, curato da Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski.
Si parte dal Museo per la Memoria di Ustica, in cui dal 2007 è visibile l’installazione permanente creata dall’artista in ricordo delle 81 vittime. A seguire, si visita il Sacrario dei partigiani in Piazza Nettuno, che ha ispirato “Les Regards” (visibile nella Collezione Permanente MAMbo) dalla quale sono stati tratti gli sguardi di Billboards, la serie di manifesti di grandi dimensioni visibili in zone periferiche della città.
Infine, visita guidata alla mostra antologica visibile al MAMbo fino al 12 novembre.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Il percorso si svolgerà soltanto al raggiungimento di minimo sei partecipanti.
Ingresso: € 4,00 per la visita al Museo per la Memoria di Ustica + € 4,00 per la visita alla mostra al MAMbo + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita al Museo per la Memoria di Ustica + € 3,00 per la visita alla mostra al MAMbo + € 4,00 per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org
ore 15:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Visita guidata alla Collezione Permanente MAMbo”
Attraversando le diverse aree tematiche della Collezione Permanente MAMbo i visitatori possono ripercorrere alcuni tra gli aspetti più innovativi della pratica artistica dalla seconda metà del Novecento a oggi, visti anche attraverso l’esperienza dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 per l’ingresso in museo
ore 16.30: “Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Visita guidata alla mostra di Christian Boltanski, la più ampia mai organizzata in Italia con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 esposte per la prima volta in Europa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 per l’ingresso in mostra – Info: www.mambo-bologna.org
martedì 18 luglio
ore 20:00 / 24:00 Museo per la Memoria di Ustica – Via di Saliceto 3/22
Nell’ambito di Best – La cultura si fa spazio
“Apertura straordinaria del Museo per la Memoria di Ustica”
Apertura serale straordinaria in occasione delle iniziative della rassegna dedicata al decennale del Museo per la Memoria di Ustica.
Alle ore 20 il Dipartimento educativo MAMbo propone una visita guidata speciale al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Alle ore 21.30, nel Parco della Zucca antistante il museo, si svolgerà lo spettacolo “Arte della fuga”, video performance a cura di Charlotte Wuillai (video) e Pietro Floridia (testi) con Abraham Tesfai e Pietro Floridia (attori). Coordinamento musicale Daniele Furlati.
La prima idea de “L’Arte della fuga” nasce un anno fa nell’ambito del progetto europeo ATLAS HISTORY UNDER CONSTRUCTION che vede coinvolte compagnie teatrali, Università ed artisti di Francia, Belgio, Polonia, e che ha per oggetto di riflessione una prospettiva comparata tra le memorie degli europei e quelle di migranti e rifugiati.
Il regista Pietro Floridia, direttore artistico dei Cantieri Meticci, e Charlotte Wuillai, scenografa ed artista visiva, hanno analizzato e de-costruito la fuga dei rifugiati, andando a identificare dei temi ricorrenti, delle dinamiche comuni, delle parole chiave, delle invenzioni e strategie tipiche per cercare di sopravvivere. Di questa ricerca si è scelto di selezionare alcuni verbi che articolano figure tipiche della fuga, e che possono risultare utili come punto di partenza per una creazione di carattere artistico in grado di generare un salto di livello in un ambito più astratto, stratificato, suscettibile di molteplici interpretazioni.
“Varcare”, “Stivarsi”, “Cadere”, “Aggrapparsi”, “Mascherarsi”, “Volare”: questi le azioni che Charlotte Wuillai ha messo al centro della sua ricerca visiva, andando a realizzare sei pannelli video che, a partire da un’immagine centrale, declinano in modo eterogeneo il tema del verbo. Ne risulta un montaggio video di immagini che appaiono, scompaiono, si inseguono, dialogano in contrappunto l’una con l’altra, per contrasto, per somiglianza, per costellazioni di senso, per nuclei comuni pur nella diversità.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00
Ingresso spettacolo: offerta libera – Info: www.mambo-bologna.org
mercoledì 19 luglio
ore 17:00 Museo Medievale – Via Manzoni 4 (ingresso da via Porta di Castello, 3)
“Il Sole, il Tempo e la Luce nella Cattedrale di Cefalù e gli strumenti Gnomomici del Centro Internazionale delle Scienze Astronomiche di Isnello” (ed. Salvatore Marsala)
Presentazione del volume di Giovanni Paltrinieri, gnomonista, misura il Tempo attraverso meridiane e orologi solari.
Intervengono con l’autore: Giorgio Dragoni, già Professore ordinario di Storia della fisica e Responsabile del Museo di Fisica dell’Università di Bologna; Romano Serra, astrofisico del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna.
«”C’è più tempo, che vita”. Possiamo considerarlo un motto letto su un vecchio Orologio Solare, ma per quanto mi riguarda è un ritornello che mi accompagna da sempre. La storia del Calendario, la misura del Tempo e gli strumenti che l’accompagnano, il quotidiano e mutevole percorso che fa il Sole in cielo, gli Orologi Solari e le Meridiane che in varia misura sono esistiti in ogni civiltà, da oltre quarant’anni sono il filo conduttore della mia vita. Da ciò sono derivati innumerevoli articoli, volumi, conferenze, coniugati con realizzazioni solari che vanno dal piccolo Orologio Solare, al monumento. Di realizzazioni prestigiose recentissime cito con orgoglio gli strumenti solari di Isnello (Palermo), presso il Centro Internazionale delle Scienze Astronomiche, descritti ed illustrati nelle pagine iniziali del volume (…). Ma fondamentalmente, il contenuto di queste pagine tratta delle sorprendenti ed inaspettate scoperte astronomiche e gnomoniche che si celano tra i muri dell’eccezionale Cattedrale di Cefalù a cui mi sono dedicato con amore e competenza (…). Questa ricerca, del tutto nuova, indaga e motiva l’orientamento stesso della Cattedrale, esamina e descrive i giochi di luce che fa il Sole agli Equinozi e Solstizi, e nel giorno in cui si festeggia il SS. Salvatore quando la grande figura mosaicata del Cristo si illumina». (Giovanni Paltrinieri)
Ingresso: gratuito – Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 20:30 Cimitero della Certosa – Via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Best – La cultura si fa spazio
“Romantici sepolcri: Foscolo, Leopardi, Byron ed altri poeti appassionati”
Bologna fu crocevia della cultura ottocentesca, e tanti celebri scrittori europei vi soggiornarono, non mancando di visitare la Certosa. Camminando tra i chiostri visitati da Byron, ammireremo opere e ricorderemo storie romantiche e pettegolezzi felsinei.
Visita guidata a cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta ai soci dell’Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita. Quota associativa € 10,00 (prima visita in regalo).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) – Info: www.museibologna.it/risorgimento
giovedì 20 luglio
ore 17:30 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Visita guidata alla mostra di Christian Boltanski, la più ampia mai organizzata in Italia con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 esposte per la prima volta in Europa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 per l’ingresso in mostra – Info: www.mambo-bologna.org
ore 21:00 Cimitero della Certosa – Via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Best – La cultura si fa spazio
“Viaggio nel labirinto. Io, l’Altro: la danza del doppio”
Spettacolo itinerante con quadri di danza, musica e recitazione, ispirato alla Certosa, al simbolo del Labirinto e al mito del Minotauro che lo abita. Un percorso inteso come metafora di un viaggio di esplorazione di diverse parti del Sé, attraverso l’incontro con il simbolo del Doppio – lo specchio, l’ombra, l’eco, la statua, il sosia – e le proprie emozioni, la parte razionale e la parte istintiva. Alla ricerca della loro integrazione ed equilibrio.
Con Emilia Sintoni (regia e danza), Elena Bianchini (gong master), Irene De Bartolo (arpa classica e celtica), Matteo Gelatti (musicista olistico), Liliana Letterese (recitazione), Matilde Lotti (violoncello), Emmanuela Susca (flauto); Valeria Bertolasi, Michela Checchi, Bianca Dorobat, Lucia Pasquali (danzatrici).
Progetto Sphera – Iride di Emilia Sintoni.
Prenotazione obbligatoria al 340 6435704 oppure press@sphera – www.sphera.events.
Ritrovo 30 minuti prima dell’inizio presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) – Info: www.museibologna.it/risorgimento
MOSTRE
Museo Medievale – Via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”, fino al 7 gennaio 2018
La mostra, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna, è dedicata alla croce di Santa Maria Maggiore, ritrovata nell’ottobre 2013 durante i lavori di pavimentazione del portico della chiesa.
L’esposizione, curata da Massimo Medica, nasce dall’occasione di esporre per la prima volta al pubblico la croce viaria a seguito del restauro eseguito da Giovanni Giannelli (Laboratorio di restauro Ottorino Nonfarmale S.r.l.).
L’opera rientra nella tipologia di croci poste su colonne, che venivano collocate nei punti focali della città, a segnalare spazi sacri come chiese e cimiteri o di particolare aggregazione come i trivi o i crocicchi e le piazze. Stando alla tradizione, tale uso si diffuse già in epoca tardoantica a partire dalle “leggendarie” quattro croci poste a protezione della città retratta romana da sant’Ambrogio o da san Petronio e oggi conservate nella basilica petroniana. È però soprattutto a partire della nascita del Comune (1116) e con l’espansione urbanistica della città del XII e XIII secolo che si venne a sviluppare tale fenomeno. Talvolta le croci venivano protette da piccole cappelle e corredate di reliquie, di altari per la preghiera, e di tutto il necessario per la celebrazione della messa. Segno distintivo e identificativo per la città, le croci segnarono lo spazio urbano fino al 1796, quando l’arrivo delle truppe napoleoniche e l’instaurazione della nuova Repubblica, trasformarono la città e i suoi simboli.
La croce ritrovata di Santa Maria Maggiore è di notevole interesse sia perché era tra i molti esemplari andati dispersi, sia perché è possibile datarla grazie all’iscrizione 1143, presente nel braccio destro. L’opera si viene così a collocare tra i più antichi modelli a noi pervenuti, come quella di poco successiva a quella degli Apostoli e degli Evangelisti, detta anche di Piazza di Porta Ravegnana, la quale risale al 1159.
Scolpita su entrambe le facce, la croce ritrovata presenta sul recto la figura di Cristo dal modellato assai contenuto, caratterizzato da incisivi grafismi che rilevano le fisionomie del volto e il gioco delle pieghe del panneggio. Sul verso invece la scultura è impreziosita da sinuosi ed eleganti tralci d’acanto, intervallati da fiori e da elementi vitinei posti a cornice della mano di Dio benedicente, ormai non più leggibile. Tali motivi decorativi richiamano modelli antichi o tardoantichi, reinterpretati con una verve esecutiva che trova un riscontro in certi repertori della coeva miniatura.
Per meglio valorizzare e contestualizzare la croce ritrovata, il percorso espositivo propone una selezione di altri 14 pezzi tra cui i calchi di altre croci viarie perdute o non più visibili nelle collocazioni originarie, codici miniati dell’XI e XII secolo, tavolette d’avorio e preziose opere di oreficeria, esempi della cultura artistica diffusa nella città felsinea.
Info: www.museibologna.it/arteantica
“Bruno Raspanti. Confronti”, fino al 1 ottobre 2017
I Musei Civici d’Arte Antica presentano una mostra antologica dello scultore bolognese Bruno Raspanti allestita negli ambienti del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, a cura di Graziano Campanini, si intitola “Confronti” per il suo disporsi in un sapiente colloquio con gli spazi e le opere della collezione permanente del museo, attraverso una selezione di 30 sculture, realizzate dagli anni Settanta a oggi, che scandiscono l’intera vicenda creativa dell’artista votata ad una incessante sperimentazione della materia.
Proporre un confronto non solo tra antico e moderno, ma tra così diverse concezioni dell’arte e della rappresentazione è la scommessa che il museo ha inteso intraprendere, allestendo occasioni di scambio e dialogo che hanno come scenario le sale espositive.
Se questo confronto, in particolare nel caso di Bruno Raspanti, può apparire spiazzante, esso al tempo stesso mette in luce un filo assai resistente, che collega i diversi momenti della storia dell’arte, divertendosi a unire la contemporaneità con la storia.
Nel suo studio-officina, l’artista reinventa il mondo giocando abilmente con assemblaggi di forme e materiali tra i più eterogenei, spesso poveri e riciclati – come bronzo, terracotta, pezzi di legno, tegole, vetro, sedie, plastica – per inventare uno stupefacente repertorio di teatri visionari che si propongono non come copia del mondo, ma come uso del mondo.
Un uso derisorio e impossibile, da cui hanno origine i cicli tematici dei baccelli, i carrioli, le zolle e i teatrini, tutti parte di una rappresentazione ironica e teneramente inattuale, in cui lo spazio, le proporzioni e le prospettive si mischiano e si confondono. Composizioni polimateriche e fragili, la cui esibita vocazione figurativa viene messa in causa e contraddetta dallo stesso autore, che pur dando vita a questo confronto così improbabile, riafferma e sancisce quella continuità nella differenza in cui ogni artista ama collocarsi.
L’artista ha personalmente concepito la disposizione e la collocazione delle opere, in un percorso di grande suggestione che fa risaltare la loro carica spettacolare e scenografica nei mutui rimandi con gli spazi del museo temporaneamente abitati.
Info: www.museibologna.it/arteantica
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”, fino al 12 novembre 2017
“Anime. Di luogo in luogo” è la più ampia mostra antologica dedicata al grande artista francese Christian Boltanski mai organizzata in Italia.
Il percorso espositivo presenta 25 opere, tra installazioni e video, selezionate tra le produzioni più significative realizzate nel corso degli ultimi trent’anni di lavoro dell’artista, tra cui due lavori esposti per la prima volta in Europa: Volver e Animitas (blanc).
Attraverso un allestimento di intenso coinvolgimento emotivo, Boltanski immagina l’architettura del museo come una cattedrale ricomponendone gli spazi espositivi in una navata centrale e due laterali, a disegnare un’ambientazione immersiva in cui la luce assume il ruolo di materia d’arte. Tutte le sale sono infatti completamente avvolte in una semi-oscurità rischiarata unicamente da piccole fonti di luce, con l’effetto di accentuare la dimensione evocativa del suo lavoro.
Posto al centro di un’esperienza percettiva totalizzante, lo spettatore è chiamato a porsi come soggetto attivo ed empatico nella narrazione delle tematiche che ricorrono ossessivamente nel percorso di ricerca di Boltanski: la compresenza di vita e morte nell’orizzonte dell’esistenza umana, la riattivazione della memoria attraverso il valore simbolico di oggetti effimeri, la sfida fallimentare contro l’ineluttabilità dell’oblio, il concetto di tempo come fine inesorabile di uno scorrere decadente, la testimonianza come mezzo di riparazione dell’assente.
La mostra fa parte di “Anime. Di luogo in luogo”, il progetto speciale a cura di Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski per l’anno 2017.
Info: www.mambo-bologna.org
“Maurizio Finotto. Vita, morte e miracoli”, fino al 17 settembre 2017
“Vita, morte e miracoli”, mostra personale di Maurizio Finotto, comprende circa 200 tavolette votive realizzate tra il 2015 e il 2017 – ispirate alla tradizione italiana dei “per grazia ricevuta” e a quella messicana dei “retablos” – e il video “La lingua dei miracoli”, che si inserisce nel programma di “Biografilm Festival. International Celebration of Lives”. I lavori ripercorrono le vicende autobiografiche dell’artista, interpretandole come effetti di prodigiosi interventi ultraterreni.
Le singole tavolette, secondo le parole dello stesso Maurizio Finotto realizzate in maniera “mistica e ossessiva”, in gran parte con frammenti di legno recuperati dal mare e lavorate con materiali poveri in diverse tecniche, riprendono iconografie e modalità testuali tipiche delle tradizioni popolari della fede cristiana, disvelando eventi drammatici o imbarazzanti che hanno fortemente condizionato l’esistenza dell’autore. Allestite con la densità espositiva tipica delle usanze tradizionali nei luoghi di culto, le opere narrano per immagini l’infanzia dell’artista, l’abbandono del paese natale nella provincia veneta e di un lavoro sicuro per intraprendere gli studi artistici a Bologna, le alterne fortune di una carriera tortuosa, gli incidenti, gli insuccessi e i traguardi raggiunti nella professione e nella vita privata.
Il video “La lingua dei miracoli”, della durata di 24 minuti, documenta le reazioni e i commenti della madre e della nonna di Finotto di fronte ad alcune tavolette che lui stesso mostra loro. Le scelte e gli eventi che hanno contraddistinto la vita dell’artista, coinvolgendo anche la sua famiglia, vengono ricordati con partecipazione e commozione dalle due donne mentre apprezzano il carattere estetico delle opere. In questa ricognizione che riporta alle sue origini un lungo itinerario esistenziale, si esplicitano e si alternano i diversi atteggiamenti dei tre protagonisti, in un confronto autentico fra lavoro introspettivo e credenze popolari, fra ironia disincantata e ingenua spontaneità.
Info: www.mambo-bologna.org
“Esercizi di stile”, fino al 17 settembre 2017
“Esercizi di stile” è la denominazione prescelta per uno dei moduli formativi del progetto di collaborazione sottoscritto nel 2106 dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e dal MAMbo.
Dopo un primo momento espositivo all’inizio del 2017, dal 21 giugno al 17 settembre il secondo appuntamento mette nuovamente al centro della discussione il concetto di mediazione museale, definendo nuovi approcci e nuovi strumenti per il coinvolgimento del pubblico attraverso la ricchezza e la complessità espressiva dei linguaggi mediali.
I video dedicati a quattro opere della Collezione Permanente MAMbo e alla poetica di Giorgio Morandi, realizzati nell’ambito dei corsi di Progettazione multimediale e Organizzazione e Produzione dell’arte mediale, cambiano radicalmente la prospetti va con cui abitualmente si incontra l’arte. Curatrice di questo secondo momento espositivo è Sabrina Berardi, studentessa del biennio di Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico che, oltre all’ideazione allestitiva, ha redatto i contributi critici. A seguire il progetto nelle diverse fasi è un gruppo di lavoro formato da docenti e curatrici del museo che collegialmente hanno selezionato i video: Valerio Dehò, Cristina Francucci, Sabrina Samorì e Uliana Zanetti.
Le opere della Collezione MAMbo a partire dalle quali gli autori dei video hanno lavorato sono: “I Funerali di Togliatti” di Renato Guttuso, “Il muro” di Hidetoshi Nagasawa, “Sono stata io. Diario 1900-1999” di Daniela Comani e “Untitled (Yellow)” di Nick van Woert.
Per il Museo Morandi gli studenti si sono concentrati su alcune tematiche ricorrenti nell’opera di Giorgio Morandi, indagando singolarmente alcuni aspetti peculiari del suo operato artistico: Spazio-Composizione, Oggetto quotidiano e Volume-Superficie.
“Esercizi di stile” fa parte del programma di OpenTour 2017 (19-24 giugno), serie di iniziative organizzate dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Info: www.mambo-bologna.org
Ex polveriera bunker Giardino Lunetta Gamberini – Via Pellizza da Volpedo
“Réserve” di Christian Boltanski, fino al 12 novembre 2017
Tra gli elementi ossessivamente più ricorrenti nelle realizzazioni di Boltanski fin dagli anni Settanta compaiono abiti usati e dismessi che l’artista raccoglie e accumula con l’intento di riscattare dall’oblio i ricordi di cui essi sono portatori e tramutare così l’assenza che metonimicamente suggeriscono in una presenza intensa.
Seppure non in forma esplicita, questi lavori hanno spesso suggerito un’immediata associazione con l’Olocausto: fra le immagini più impressionanti che hanno documentato lo sterminio vi sono infatti quelli dei cumuli di abiti ed effetti personali di cui gli ebrei venivano sistematicamente spogliati. Tuttavia, l’uso del vestiario in Boltanski si apre ad altre interpretazioni, alludendo in senso più generale all’esistenza umana e al suo essere esposta ad un destino casuale ed indifferente.
Questi oggetti banali, prelevati dal loro contesto originario, conservano le tracce di un uso che ha conferito loro una fisionomia unica e inconfondibile continuando, nel loro documentare un passaggio dell’esistenza dei loro proprietari, a trasmettere un segnale di vita.
Per il progetto speciale “Anime. Di luogo in luogo” l’artista porta questo elemento in un luogo inusuale e sconosciuto a molti degli stessi cittadini bolognesi: l’ex bunker polveriera situata all’interno del Giardino Lunetta Gamberini. Dimenticata l’originaria funzione militare e caduto in disuso, lo spazio si è trasformato recentemente in bivacco della disperazione, luogo di riparo per extracomunitari e migranti, costretti a nascondersi in ambienti di fortuna e ancora impossibilitati a conoscere il significato della parola accoglienza.
A queste mute presenze Boltanski sceglie di ispirarsi per l’installazione “Réserve” che apre allo sguardo dello spettatore una quieta distesa formata da 500 chilogrammi di abiti disposti sul suolo e interamente ricoperti dalle coperte isotermiche di colore oro, utilizzate anche per l’opera “Volver” allestita nella mostra al MAMbo. Un deposito di oggetti che mostrano l’assenza del soggetto a cui appartenevano dopo un processo di smaterializzazione e perdita del corpo. Come suggerisce il titolo stesso dell’opera, il passato diventa una riserva dimenticata da cui attingere per la ricostruzione della soggettività individuale.
L’installazione fa parte di “Anime. Di luogo in luogo”, il progetto speciale a cura di Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski per l’anno 2017.
Info: www.anime-boltanski.it
Museo Morandi – Via Don Minzoni 14
“Catherine Wagner. In Situ: Traces of Morandi”, fino al’8 ottobre 2017
Il Museo Morandi prosegue nell’intento di valorizzare la propria collezione anche grazie a un programma di mostre temporanee tese ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che a vario titolo si sono a lui ispirati. Dopo Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread e Brigitte March Niedermair, è Catherine Wagner a confrontarsi con l’opera del maestro bolognese.
Fino al 3 settembre 2017, due sale del museo ospitano la mostra “In Situ: Traces of Morandi”, a cura di Giusi Vecchi, che propone 21 lavori dell’artista americana, realizzati tra il 2015 e il 2016. Nel corso della sua trentennale carriera, Catherine Wagner ha studiato l’ambiente costruito come metafora del modo in cui creiamo le nostre identità culturali e ha analizzato con la fotografia i modi diversi in cui l’uomo ha plasmato il mondo.
L’artista americana ha soggiornato a Bologna durante gli anni scorsi, lavorando nello studio di Casa Morandi e in quello di Grizzana per studiare l’austera logica strutturale e la poesia delle nature morte morandiane. Wagner ha immaginato nuove composizioni di nature morte con gli oggetti che l’artista bolognese rappresentava nelle sue opere, astraendo da questi modelli, sia formalmente che concettualmente, nuove strutture attraverso la ripetizione delle immagini e la consistenza effimera dell’ombra.
Ne è nata la prima serie in mostra, intitolata “Shadows”, in cui sono fotografate solo le ombre proiettate sullo sfondo delle sue composizioni, creando immagini dematerializzate in cui gli oggetti solidi sembrano inafferrabili, racchiusi nell’aura vibrante al margine della loro parvenza, sottratti alla loro tangibile presenza nel tempo e affidati alla transitorietà dell’ombra.
Nell’altra serie, “Wrapped objects”, in cui anche gli oggetti fanno parte dell’inquadratura, l’artista li avvolge in un foglio di alluminio, per nascondere la patina del tempo che si è depositata proiettandoli in un presente astratto e senza storia.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo del Patrimonio Industriale – Via della Beverara 123
“50 anni di Astronomia a Bologna. L’evoluzione delle tecniche osservative amatoriali negli scatti dell’Associazione Astrofili Bolognesi”, fino al 31 agosto 2017
Ripercorre i progressi delle tecniche osservative nell’ambito dell’astronomia amatoriale intrecciandosi alla storia dell’Associazione Astrofili Bolognesi dal 1967 a oggi, la mostra “50 anni di Astronomia a Bologna”.
Il percorso espositivo si articola in 26 pannelli che scandiscono la storia dell’Associazione Astrofili nel suo radicarsi sul territorio e nella sua capacità di fare rete con i principali istituti di studio e divulgazione delle discipline astronomiche, illustrando anche in generale l’evoluzione delle tecniche osservative di tipo amatoriale.
La comunicazione dei contenuti è pensata per instillare l’amore verso l’astronomia tramite il mezzo più immediato e riconoscibile: fotografie mozzafiato di alcune fra le più significative meraviglie del cielo, in alcuni casi protagoniste di eventi astronomici particolarmente idonei a documentare l’evoluzione della tecnica fotografica e osservativa utilizzata. Ciascun pannello è dotato di un ricco apparato descrittivo di tecniche ed eventi a supporto delle immagini riprodotte. Il visitatore viene coinvolto e messo in grado di vivere in prima persona gli enormi passi avanti che in pochi decenni hanno permesso ad attrezzature amatoriali di eguagliare traguardi professionali e ottenere stupefacenti scoperte. Sono visibili, in integrazione ai pannelli, una serie di strumenti moderni – ancora in uso – di proprietà di soci dell’Associazione Astrofili Bolognesi. Inoltre una piccola sezione storica è dedicata al professor Guido Horn d’Arturo, primo direttore dell’Osservatorio Astronomico di Bologna e grande sostenitore del ruolo degli astrofili per la diffusione e il potenziamento della disciplina.
La mostra propone alcuni oggetti appartenuti allo studioso, attualmente conservati al Museo della Specola facente capo a SMA Sistema Museale di Ateneo Alma Mater Studiorum Università di Bologna, particolarmente indicativi della portata innovativa del suo lavoro.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche. Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. – Info: www.museibologna.it.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.