DIETRO L’OBIETTIVO – IL PUNTO DI VISTA DEL FOTOGRAFO
(Attrezzatura usata: fotocamera Nikon D800, ottiche Nikon 24-70 f2,8, 85 f1,4, 70-200 f2,8, monotorce Elinchrom 500 con diffusori, pannelli riflettenti Lastolite)
La squadra è composta dallo stilista Nicola Luccarini (amico di vecchissima data e mente ideatrice), Fabio Caserta (fashion stylist, amico ritrovato dopo molti anni), Jenny Rosales (make-up artist conosciuta recentemente su un set), Paolo Crepaldi e Miriam Dea (rispettivamente hair stylist e modella, che incontro oggi per la prima volta). La curiosità è molta, stiamo a vedere di che saremo capaci.
Si decide di scattare presso il Loft di Fabio, uno spazio molto grande, traboccante di abiti, accessori ed oggetti di ogni sorta, in gran parte realizzati da lui stesso in anni di professione: mi era già stato descritto più volte come una sorta di caverna di Alì Baba, ma devo ammettere che la realtà supera la fantasia, si tratta di una vera mecca, un posto unico nel suo genere.
Mentre la modella è al trucco-acconciatura e gli stilisti perfezionano gli ultimi dettagli inizio a guardarmi attorno: grazie al lucernario e alle ampie finestre la luce, per me importantissima, non è affatto male. Capisco subito che con qualche piccolo trucco riuscirò a fare alcuni scatti anche senza ricorrere ai flash. La location, così variopinta e multiforme, offre la possibilità di inquadrature molto interessanti con cui creare composizioni, toni su toni, sfondi con morbide sfocature a tinte pastello su cui far risaltare gli occhi azzurri e la pelle color alabastro di Miriam: le mie sinapsi fotografiche cominciano ad attivarsi e non vedo l’ora che lei sia pronta per poter iniziare a dar forma alle idee che già mi affollano la mente.
La squadra si rivela fin dall’inizio fantastica: si lavora sorridendo proprio come piace a me, le idee combaciano a meraviglia, le premesse sono ottime. Si decide di lavorare realizzando alcuni scatti su dei set a luce artificiale (uso una monotorcia Elinchrom con un grandissimo ombrello argentato), ed altri in luce ambiente, aiutandomi con teleobiettivi molto luminosi e un pannello riflettente: ci penserà l’atmosfera del luogo a fare da filo conduttore. Miriam è giovanissima, ha sedici anni ed è alle prime esperienze ma è ballerina classica e figlia d’arte (la madre Klaudia è un’ex modella), e già dopo i primi scatti si rivela molto fotogenica e interpretativa. Gli abiti scelti da Nicola si fondono a meraviglia con i fantastici accessori creati da Fabio, i trucchi di Jenny e le acconciature di Paolo: non appena scarichiamo e guardiamo le prime foto, si capisce subito che siamo sulla buona strada, e di li in poi l’entusiasmo inizia a contagiare tutti e le ore passano senza accorgersene.
Guarda il servizio completo “Dreaming Africa” qui!
a cura di Andrea Chemelli
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