GIANO BIFRONTE IN MUSICA

THE MUSIC COVE

A CURA DI ALEXANDER AMORINO LOV

Il panorama musicale mondiale sta subendo un incupimento generale e non solo per via delle tematiche, ma anche delle atmosfere e del sound, sempre più rarefatto, spigoloso, ripetitivo, criptico e tendenzialmente misterioso, questo per rendersi veicolo di ipnosi collettiva. Penso agli ultimi due “parti” musicali di due delle esponenti del POP mondiale, Rihanna e Beyoncé, che hanno virato verso un genere musicale ostico e anomalo nelle loro discografie fatte, prima d’oggi, di sfacciati fondoschiena e sensualissime danze, virando ora in elettroniche e arrangiamenti veramente poco invitanti all’easy listening. Questo “disturbo” nella scena musicale ha portato all’introduzione di un innovativo pastiche dove, i simboli esoterici e l’ideale di donna, sì sensuale, valorosa e fiera di esserlo, ma anche enigmatica e capace di cambiar maschera, è in grado di incattivirsi e dominare, come posseduta da sostanze psicotrope o ancor peggio plagiata. Un riferimento chiaro è il video di Rihanna, Work feat. Drake, la quale danza sensualmente, con uno sguardo perso nel vuoto, come fosse sotto stato alterato di coscienza.

 rihanna-work-feat-drake

Sembra una catarsi al contrario: se in Grecia catarsi significava liberazione dagli aspetti negativi della realtà, qui gli aspetti negativi, vengono trasfusi con una fleboclisi direttamente nelle nostre vene.

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Rihanna – Tratto dal promo dell’album ANTI, in cui in questa vasca da bagno, viene spiata da una figura infantile, con occhialoni, che sembra aliena.

Si disperdono le citazioni a un mondo nero fatto di stregoneria, di ritualistica, di incantesimi coadiuvato da qualche innocua immagine alla luce del sole che, preso solo il concetto immagnifico del fotogramma, grida al capolavoro artistico ma, a una più attenta analisi, sfocia nell’incitamento di massa nel compiere gesti poco rassicuranti verso la società.

Beyoncé Fuoco
Beyoncé fotogramma dal music film Lemonade, sembra portare avanti un incantesimo.
Beyoncé Polizia 2 Beyoncé Polizia
Beyoncé dal music film Lemonade, che domina un’auto della polizia, buttata in acqua.

In musica, si è un po’ sempre tentato di attirare le masse, e con l’invenzione del video musicale (oggi lo definiremmo piuttosto un film musicale), si ha uno strumento per lavare il cervello mescolando innocuo con pericoloso, una dicotomia che fa abbassare la guardia alla nostra razionalità per permettere una maggiore perpetrazione del concetto di fondo: io voglio che tu sia così. Se prima il nero in musica era puro e semplice appannaggio dei messaggi subliminali come in Revolution 9 dei Beatles, che se si ascolta al contrario pare dire: Turn me on dead me (eccitami uomo morto), o ancora l’ossessiva frase number nine ripetuta per ben tre volte, quasi a significare un evidenza della presenza del maligno, ora c’è maggiore sfacciataggine nel dichiararlo. Questo giano bifronte, questo bianco e nero in musica, sempre c’è stato e sempre ci sarà: i due non colori per eccellenza possono esistere solo se sono entrambi nei paraggi l’uno dell’altro. Ogni stile musicale è permeato di opposti che si attraggono: se penso al jazz vedo il bianco candore di Billie Holiday (si fa per dire, bianco in quanto lei è stata anima tormentata per quasi tutta la sua vita intera) e il jazz nero, sporco di Screamin’ Jay Hawkins, l’autore della pluri-coverata I put a Spell on you. Se da una parte si parlava di amore, di grandi sogni permeati certamente di malinconia ma con quel pizzico di speranza, Screamin’ invece parlava chiaro: sarai mia ad ogni costo.

Anche il Rock, ha fatto del messaggio subliminale un grande cavallo di battaglia, i Queen ad esempio suggeriscono il consumo di Marijuana nella canzone Another one bites the dust che, ascoltata bene al contrario suona come It’s fun to smoke marijuana. Anche i Led Zeppelin con Starway to Heaven, canzone bianca, che canta un messaggio salvifico, se suonata al contrario parte un bell’inno al demonio, che ai più è ben noto. Anche la musica trip-hop, come la musica dark-wave, ha adottato schemi fatti di testi tendenzialmente black, associati a melodie white. Due esempi che calzano a pennello sono la splendida “Glory Box” dei Portishead che ha una melodia assolutamente dolce e romantica e un testo davvero triste e cupo.

I’m so tired of playing, Playing with these bow and arrow, son così stanca di giocare con queste frecce e questo arco….

L’altro mirabile esempio di come si compone musica perfetta, con testo e video al limite dello shock visivo sono di certo i Massive Attack.

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Fotogramma di Voodoo in my Blood dei Massive Attack.

Ad esempio, il video di Voodoo in my blood, vede un’atmosfera tagliente e ossessiva con una Rosamund Pike, posseduta e dalla risata demoniaca che, mossa come preda di una possessione demoniaca, rafforza il concetto della lirica.

“Chi sapeva che far del male facesse sentire così bene
Muoviti avanti lontano da casa
I miei errori vanno sempre avanti
E in verità odio stare da solo”

Se da un lato è un capolavoro visionario, ben diretto e recitato, dall’altro non lascia spazio a interpretazioni.

Alla fine di questo viaggio, rimane soltanto una stola nera che ci avvolge, una sensazione di protezione che la musica trasmette, un’armatura per quegli attacchi che non si riescono a prevedere.

 

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