I PILASTRI DELL’AUTOSTIMA

Psicorubrica di Lara Ventisette

L’Autostima globale si basa su un’autovalutazione integrata di tutte le componenti della propria personalità (cognitiva, emotiva, relazionale); è la sensazione di contare, di avere valore, di meritare stima ed attenzione, o, al contrario, di non meritare tempo, stima ed attenzione perché non si vale. L’Autostima è paragonabile ad un edificio con quattro colonne portanti, denominate Autostime Specifiche. Le autostime specifiche sono rappresentative del grado di soddisfazione che percepiamo in ogni area della nostra vita e riguardano: la famiglia, il lavoro (o la scuola), le relazioni, la percezione corporea (che include sport e immagine corporea).

Il pilastro Famiglia riflette i vissuti che proviamo come membro della nostra famiglia: più ci sentiamo apprezzati dai nostri familiari, più percepiamo riconoscimento, amore e rispetto da parte loro, maggiore sarà l’autostima in questo ambito. Il pilastro Relazioni riguarda la percezione che abbiamo di noi stessi come amico di altri: più spesso saremo ricercati, rispettati, seguiti come modello, più probabilmente questo ambito di vita sarà appagante.

Per essere soddisfatti in ambito Lavorativo o Scolastico è necessario che il valore attribuito a noi stessi come professionisti o studenti rispetti i nostri standard di successo. La Percezione corporea è, invece, la qualità emergente tra schema corporeo e immagine corporea, poiché riguarda la percezione del nostro corpo come bello, in salute e ben funzionante; la solidità di questo pilastro dell’autostima dipende pertanto dalla nostra capacità di valorizzare al meglio la nostra immagine e, al contempo, di condurre uno stile di vita che renda il nostro corpo sano e “meccanicamente” impeccabile.

Abbiamo tante autostime specifiche quante sono le aree in cui ci cimentiamo e ogni autostima specifica può essere a sua volta suddivisa in ulteriori livelli di specificità (ad esempio nelle relazioni possiamo rilevare un grado di soddisfazione diverso nella relazione con amici diversi).

Poiché, come vi ho raccontato nell’articolo precedente, l’autostima può essere definita come la distanza tra la persona che sentiamo di essere e la persona che vorremmo essere, possiamo facilmente misurare il grado di autostima specifica corrispondente ad ogni area della vita, chiedendoci: “quanto somiglio alla persona che vorrei essere? Quanto valore mi viene riconosciuto? Quanto sono efficace nel ruolo che ricopro? Quanta fiducia ripongono in me le altre persone?

Quanto è lungo in questo ambito di vita, il cammino che mi conduce alla versione migliore di me?

Vi lascio alle vostre riflessioni e vi rimando ai prossimi approfondimenti sul tema Autostima.

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