Performing Arts a cura di Laura Bevione
Capita spesso che anche gli angeli imbocchino la cattiva strada, magari in buona fede, rincorrendo un proprio – deviante – ideale di purezza. È il caso di Raskol’nikov, il tormentato protagonista del capolavoro di Dostoevskij, Delitto e castigo. Un vero e proprio angelo decaduto, la cui vicenda viene ora portata in scena dal quarantenne regista moscovita Konstantin Bogomolov per festeggiare i quarant’anni di Emilia Romagna Teatro. Il regista – già autore di adattamenti teatrali di romanzi di Dostoevskij, in particolare de I fratelli Karamazov e L’idiota – dirige un cast composto interamente da attori italiani, ai quali ha chiesto di aderire alla propria originale rilettura dell’opera. Sì, perché Bogomolov non ama la filologia né la tradizione – un angelo ribelle anche lui, insomma – e nella sua versione di Delitto e castigo il protagonista non è più un giovane intellettuale incapace di adeguarsi alle regole imposte dalla società russa ottocentesca bensì un immigrato africano, indolente e privo di qualsiasi ideologia, che si macchia dell’assassinio non di una vecchia usuraia bensì di una donna bianca e di sua figlia. Ancora: la sorella di Raskol’nikov fa la governante in una famiglia molto agiata; Sonja è, anche qui, una prostituta che cerca di persuadere il protagonista a convertirsi al cristianesimo; un poliziotto è un appassionato lettore di Nietzsche, con evidente riferimento al nichilismo che contraddistingue azioni e pensiero di Raskol’nikov; e di lui si innamora il pubblico ministero incaricato di giudicarlo, Porfirij Petrovič, malato di cancro. Insomma l’adattamento realizzato da Bogomolov – vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali e autore di spettacoli prodotti e/o ospitati nei più importanti festival e teatri europei – si preannuncia irriverente e spiazzante, anticonvenzionale e sorprendente. Sicuramente, da buon angelo ribelle, saprà coinvolgervi ed emozionarvi. Dal 24 al 28 all’Arena del Sole di Bologna. (INFO – emiliaromagnateatro.com)