Il guanto è l’indumento della mano e in qualche caso dell’avambraccio, conosciuto dall’antichità, risalente alla XXI Dinastia egizia. Nell’evoluzione delle singole parti dell’abbigliamento, lo ritroviamo nel Medioevo come accessorio di lusso utilizzato dai ceti privilegiati. Nel XVI secolo, in Italia e in Spagna, si portano guanti odoriferi, spesso di gelsomino o di ambra grigia. Nel 1703 si ha notizia di guanti “agghiacciati” ossia lucidi o glacés. Alla fine dell’ Ottocento le signore, per la sera, li portano lunghi fino all’omero, con le dita scoperte (mitaines), abbinandoli al colore dell’abito, di colore bianco o nero. Dalla necessità di proteggere le mani dal freddo o nel compiere i lavori giornalieri, i guanti sono giunti ad accrescere grazia all’abito nelle sue forme diverse, adattandosi alle varie funzioni e occasioni. Nel flusso delle immagini pittoriche dedicate all’eleganza dei più splendidi completi, ritroviamo Chanteuse de Café di Degas, ove la cantante indossa un abito da sera con maniche bordate da una guarnizione di pelliccia scura, tonalità ripresa dai guanti. Il fascino di questo accessorio resterà immutato segno di distinzione fino alla seconda Guerra Mondiale e oltre. In ogni nuovo atelier delle prime case di moda a Roma, vi era un apposito angolo dedicato esclusivamente ai guanti. Oggi più che mai è necessario prestare attenzione a cosa indossano “le nostre mani”. I guanti, vestiti con leggerezza o sobrio contegno, bastano a sublimare una mise e creano l’illusione del trionfo dello stile sulla moda. Assumono e definiscono un outfit rendendo excess riferibile alla moda underground degli anni ’80. Evocano l’aura elegante di una diva degli anni ‘50, vestita da Schuberth, che nel film “Era lui, sì, sì!”, prese parte alla pellicola impersonando se stesso mentre provava un abito all’esordiente Sophia Loren. Nelle altre foto emerge l’atmosfera post-allunaggio di Courrèges del 1964, quando presentò la collezione Space Age. Perfetto per una serata special, o per varie occasioni, può essere chic, glamour, bon ton, pop, soft, provocatorio, lussurioso, il guanto definisce un ampio insieme di pratiche e di identità sempre espressioni dei fenomeni dell’eccedenza.
a cura di Estella Orazi