IL RITORNO DELLA SPLENDIDA SPAZZATURA

THE MUSIC COVE

a cura di Alexander Amorino Lov

Ogni decade ha la sua musica, le sue icone e le sue tendenze. Per esempio gli anni novanta erano permeati da un panorama di musica alternativa, mista a disagio adolescenziale, mista a voglia di emergere, sperimentare e rimanere impressa nelle orecchie degli ascoltatori. Io, da bravo trentenne, quando un gruppo icona di quegli anni annuncia una nuova release, mi catapulto a rispolverare il Walkman, si proprio quello a cassette, e ritorno ai tempi del liceo, a testa bassa, con la schitarrate nelle orecchie e un po’ l’odio generale per il sistema.

Il 10 giugno sono ritornati i Garbage, un gruppo che si è reso capotesta di un genere, l’alt-rock, che in quella seconda parte degli anni 90 stava lentamente risucchiando via quell’ultimo avamposto di grunge rimasto.

Copia di Garbage 2

Pezzi come “I think I’m Paranoid”, “Push It” o ancora “Only Happy When It Rains” sono stati degli inni di quelle tempeste ormonali adolescenziali che ci hanno preso in pieno volto, destrutturato la sintesi musicale a cui fino ad allora eravamo abituati, e fattoci mettere da parte “In Utero” dei Nirvana, per accettare qualcosa di diverso, più votato alla semplice fruibilità, ci ha guidato a qualcosa di meno garage.

Copia di Garbage 1

Strange Little Birds dei Garbage, segna il ritorno dopo quattro anni di assenza dalle scene e con un ultimo disco, a mio avviso, poco convincente quale fu “Not your kind of People” che pareva più esercizio di stile, compitino pre-fabbricato, che reale crescita musicale. Line-up intatta, e con una altrettanto intatta Shirley Manson, sogno erotico di noi ragazzini alternativi, che per l’occasione sfoggia un look con capelli rosa-shocking e un little black dress simmetrico. L’idea musicale di questo album dice Shirley, è stata quella di mantenere un mood fresco fidandosi dell’istinto sia musicalmente, che nella scrittura delle liriche. Purtroppo come spesso accade, l’album in questione, è stato “leakato” da diversi giorni on line e ho avuto il piacere di sentirlo e apprezzarlo in anticipo, e devo dire che è davvero un bel lavoro: a partire dal singolo “Empty” che inizialmente mi sembrava troppo commerciale e scontato ma che poi ho risentito e degnamente associato a una versione 2.0. (giusto per citare il loro secondo immenso album) di “I think I’m paranoid”, per continuare con l’apripista “Sometimes” che inizia con un impetuoso giro classico per mischiarsi all’elettronica e tramutarsi in un disturbante invito all’ascolto del resto dell’album, che invece scorre abbastanza omogeneo tra riff di chitarra ed elettronica ben battuta. Ai più “Magnetized”, ricorderà Push It, ma con un filo differente: c’è più beat e più cantato, rimane nella testa: è come lo strariparsi di un bicchiere quando si è versata troppa acqua e l’effetto è irreversibile.

Nel complesso è un disco che non delude, se non fosse per l’istrionico uso di elettronica, sarebbe il solito disco dei Garbage a cavallo tra “Version 2.0” e “Beautiful Garbage”, invece è un disco multi sfaccettato, per nulla banale e diretto. Piacerà sia ai nuovi che ai vecchi fans e ora, fatemi cercare nell’armadio dove ho messo la mia maglietta nera strappata e i miei jeans sgualciti, che voglio camminare per strada a testa bassa e i pugni chiusi in tasca.

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