NBR – Natural Born Reader a cura di Roberta Maroni per MAGAZZINO26
Non so voi, ma io sotto l’ombrellone mi annoio parecchio. Senza la compagnia di un buon libro non potrei resistere. Se siete come me e cercate un consiglio, questo potrebbe interessarvi: Swing time di Zadie Smith
Zadie Smith è una scrittrice inglese diventata fenomeno editoriale con il suo primo libro, “Denti bianchi”, pubblicato nel 2000 durante l’ultimo anno di college. E’ cresciuta in un quartiere operaio di Londra con i genitori anglo giamaicani e una gran passione per tip tap, canto e, ovviamente, letteratura. La voce narrante della sua ultima opera non ha nome e le somiglia molto. E’ una giovane donna intelligente, ha le sue stesse origini e ossessioni.
La incontriamo in un momento particolare della sua vita nel quale molti dei suoi punti di riferimento sono stati spazzati via; una situazione di vuoto e solitudine in cui è finalmente in grado di analizzare il suo passato, alla ricerca della propria identità.
Il punto zero è nella sua infanzia, nel suo primo incontro con Tracey: due bambine provenienti da un quartiere popolare e multietnico nella zona nord di Londra alla prima lezione di danza organizzata in parrocchia. Fra tratti comuni e differenze profonde è nata un’amicizia che le ha accompagnate per tutta l’adolescenza.
La passione per la danza, collante iniziale, le ha poi separate in età adulta: una ha cercato di farne la sua professione, l’altra si è inserita nel mondo dello star system. La protagonista ha infatti girato per anni in tour come prima assistente/factotum di una famosa pop star e l’ha accompagna anche in Africa per un progetto umanitario. Una “missione” che è diventata occasione di ricerca delle proprie radici dove anche la danza è tornata liberatoria. E, a seguito del quale, molte cose sono cambiate.
Zadie Smith, con stile affascinante, veloce e pulito, ci accompagna in giro per il mondo insieme ad un suo (im)possibile alter ego. E’ un viaggio costellato da molti personaggi femminili, diversi per origine e carattere, con i quali la protagonista si rapporta nel suo percorso di crescita.
Una strada complessa sin dalla nascita, in cui la confusione iniziale si trasforma in mancanza di determinazione. La voce narrante è quella di una donna umanissima nelle sue insicurezze, che vive parte della sua esistenza di riflesso, all’ombra degli altri, nell’incapacità di affrontare le proprie aspirazioni e i propri sogni. E che deve distruggere tutto e ripartire dalle radici per ritrovare la propria identità. Facile identificarsi, no?
Il romanzo è ricco di spunti di riflessione e spazia con lievità fra tematiche personali, sociali e internazionali, dipingendo un complesso e attualissimo affresco. La storia, narrata saltellando fra continenti e momenti temporali differenti, coinvolge e appassiona. Le descrizioni, vivide ed emozionanti, sono in grado di trasportarci senza fatica da un sobborgo di Londra ad un porto fluviale africano. Un bellissimo viaggio.
Il titolo “Swing time” (in Italia “Follie d’inverno”) fa riferimento ad un musical del 1936 con Fred Astaire e Ginger Rogers, la cui ennesima visione, in un momento difficile, ha un effetto catartico sulla protagonista.
Buona lettura.