a cura di Consulenza Spose LA FATA MADRINA – Alessandra Cristiani
La scelta di sposarsi civilmente può essere dettata da motivi di credo, oppure rendersi indispensabile quando uno dei nubendi sia già stato sposato in Chiesa e non avendo ricevuto l’annullamento dalla Sacra Rota non possa ripetere il rito religioso o ancora, nel caso che l’unione avvenga tra due persone dello stesso sesso.
Fino a qualche tempo fa il matrimonio civile veniva vissuto come dire…un po’ sotto tono, la cerimonia era fredda e sbrigativa solitamente vi presenziavano pochi parenti stretti e quasi non si festeggiava l’evento.
Oggi non è più così, in Comune è possibile rendere la cerimonia romantica ed intima, anche l’abbigliamento della sposa è cambiato passando dal tailleur o abitino semplice (anche se certamente sempre eleganti) al classico abito da sposa prevalentemente bianco.
Ci sono però alcune piccole “regole” che il Bon Ton chiede di rispettare, in realtà non sono molte e proprio per questo motivo varrebbe la pena prenderle in considerazione.
- Regola dedicata alla sposa, NON indossare il velo lungo che risulterebbe pretenzioso, meglio (se proprio deve) un velo corto o medio, perfetti invece il cappello o un’acconciatura, oppure se le piace una veletta
- L’abito della sposa può essere importante ma non ridondante, NO a troppi luccichii, strascico di lunghezza contenuta, abito anche ampio ma non esageratamente, consiglio un’elegante sobrietà che punti sullo stile più che sull’opulenza.
Per entrambi gli sposi
Sobrietà e buongusto anche nell’organizzazione della cerimonia, non pretendere di imitare lo stile di quella religiosa (che sa tanto di vorrei ma non posso) e non esagerare con le stranezze (musiche particolari, abbigliamento provocante o decisamente fuori luogo) la Casa Comunale è comunque un luogo che impone rispetto e serietà , la cerimonia civile decreta , oltre ai doveri che i componenti della coppia hanno uno verso l’altro, anche il formarsi di una famiglia e soprattutto conferma l’amore che li lega, mi sembra giusto perciò che l’atmosfera sia adeguata al gesto importante e carico di significato che in quel momento si compie.
…ed ora due suggerimenti per rendere le vostre nozze civili indimenticabili e romantiche:
Primo suggerimento
E’ possibile da qualche tempo farsi sposare da un amico/a, attraverso il rilascio di un’apposita delega, l’Ufficiale di Stato Civile lo affiancherà per supportarlo ed aiutarlo durante lo svolgersi della cerimonia di nozze, bello vero? L’unica restrizione riguarda i parenti stretti, padre, madre, fratelli e sorelle degli sposi, purtroppo a loro questa delega non è concessa. Sarà una parentesi indimenticabile che renderà la persona cui chiederete di unirvi in matrimonio onorata e felice nel condividere con voi un momento così intimo, intenso ed importante.
Secondo suggerimento – Il Rito delle Candele o Cerimonia della Luce
E’ un rito molto bello e fortemente simbolico che può essere utilizzato sia nelle nozze civili che in quelle religiose (per queste ultime però bisogna accordarsi con il prete celebrante) e si effettua dopo lo scambio degli anelli. Ci vogliono tre candele, una grande e due più piccole una per lo sposo ed una per la sposa, che verranno poste ai lati di quella grande.
Al loro arrivo nel luogo della celebrazione gli sposi accenderanno ognuno la propria candela e nel momento prestabilito dovranno accendere insieme la candela più grande così le tre fiamme si fonderanno mentre l’officiante spiegherà il significato di questo rituale e cioè l’unione dei due nubendi ed il loro divenire, attraverso il matrimonio, una sola persona.
Dopo averle accese le tre candele rimarranno tali fino alla fine della celebrazione a significare che gli sposi sono divenuti un’unità ma ciascuno di loro preserva la propria individualità e indipendenza, oppure essi possono scegliere di spegnere ciascuno la sua candela lasciando ardere quella più grande a simboleggiare il divenire. L’atmosfera può essere enfatizzata da una musica che sia particolarmente cara agli sposi.
Una variante di questo rito prevede che la candela grande venga sempre accesa in comune dagli sposi, mentre le due candele piccole vengono accese prima, una dal padre della sposa e l’altra dalla madre dello sposo, che al momento opportuno le porgeranno agli sposi per il rito finale.
Con lo stesso intento si può optare anche per la Cerimonia della Sabbia, in questo caso le candele saranno sostituite da due boccette contenenti sabbia di colori diversi e una boccetta vuota più grande all’interno della quale gli sposi verseranno, nel medesimo istante, ciascuno il contenuto della propria boccetta.