a cura di Alessandro Martinelli
Il nostro inviato da Firenze ripercorre i principali eventi che si sono susseguiti dall’11 al 15 Giugno 2018 a Firenze durante Pitti Immagine Uomo con una selezione dei principali brands visti in Fortezza da Basso, debutti eccellenti, sfilate spettacolari ed eventi che hanno animato il capoluogo toscano.
Lunedì 11 Giugno
“The Elegance of Speed”
La rassegna di moda si è aperta a Palazzo Pitti, nell’Andito degli Angiolini, con l’inaugurazione della mostra fotografica (fino al 16 Settembre) “The Elegance of Speed”: una raccolta di 90 scatti fotografici dell’Archivio Locchi tra il 1934 e il 1965 che testimoniano l’evoluzione dell’automobile in Toscana. Sono presenti tre principali sezioni: la prima dedicata alle competizioni toscane su quattro ruote, quali ad esempio il Circuito del Mugello, quello delle Cascine, la Firenze-Fiesole e la Coppa della Consuma, adesso oggetto di rievocazioni storiche particolarmente apprezzate dagli appassionati del genere. La seconda parte riguarda la storia di celebri piloti, quali Tazio Nuvolari, Marzotto e Trossi, raffigurati con le tipiche tute e caschi di quegli anni.
Infine, il percorso propone le carrozzerie, con le rarissime immagini del primo Concorso d’Eleganza al Giardino di Boboli datato 1948. La mostra, diretta da Alessandra Griffo e curata da Alessandro Bruni, Erika Ghilardi e Matteo Parigi Bini, è realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze impegnata per la secondo volta nella valorizzazione e comunicazione di un archivio così importante, e con il sostegno di K-array, azienda produttrice di sistemi di diffusione di alta gamma e gestione dell’audio professionale con base nel Mugello, presente in questa mostra con un sofisticato impianto audio, e Caffè Gilli, salotto buono di Firenze dal 1733 che più di una volta ricorre negli scatti dell’Archivio Storico Foto Locchi.
70° anniversario di “Fratelli Conforti” Tessuti
In occasione del settantesimo anniversario dell’azienda pratese di tessuti “Fratelli Conforti”, è stato presentato in anteprima al cinema “Chiardiluna”un cortometraggio dal vago sapore monicelliano dal titolo “Tessuti Italiani”, interpretato dall’attore Maurizio Lombardi. Il documentario celebra la storia di un azienda nata nel 1948 per idea di nonno Alvaro, che decise di prendere in affitto una chiesa sconsacrata del 1200 e di trasformarla in un ingrosso di tessuti. Il successo esplose all’inizio degli anni Ottanta, quando l’enfant terrible della moda francese Jean Paul Gaultier affidò all’azienda la produzione dei tessuti di una sua collezione. La tradizione familiare è poi proseguita con i discendenti (Francesco, Laura e Giovanni), che hanno trasferito la sede in un moderno magazzino nella provincia di Prato. L’evento è stato fortemente voluto da uno degli eredi del fondatore: si tratta di Francesco Conforti, noto per essere il produttore de “L’ultima zingarata”, documentario omaggio di Amici miei. “Frank” (così è soprannominato il Sig. Conforti) ha voluto creare un documentario nello spirito di Carosello: cinque minuti di umorismo che sono un monito al “ritorno alla lana”, ossia alla riscoperta della qualità della tradizione in un mondo dominato dal nylon e dai piumini. L’evento si è svolto in una tipica atmosfera da cinema all’aperto anni ’50, animato da un colorato open bar e dalla musica d’epoca proposta da Miss Piggy, famosa dj che ha messo i dischi in una vecchia Fiat 500.
Martedì 12 Giugno
“Bonaveri, a fan of Pucci”
Lo storico Palazzo Pucci, a due passi dal Duomo fiorentino, ospita una speciale mostra dedicata alla fusione tra il caleidoscopico mondo di Emilio Pucci e quello del pioniere dei manichini Bonaveri.Il progetto è il risultato di una conversazione fruttuosa tra Emma Davidge, direttore creativo di Chameleon Visual, e Laudomia Pucci, che ha dato vita a uno straordinario mix di heritage, innovazione, sapienza artigianale e creativa. Il manichino non è più strumento per mostrare creazioni, ma diventa protagonista unico di un percorso visivo che si snoda attraverso l’architettura rinascimentale del palazzo. Si comincia con il cortile interno, dove è presenta una installazione di mannequins giganteschi in stampa Vivara e si procede al secondo piano, dove lo spettacolare salone viene inebriato da un arcobaleno di colori, in cui manichini di velluto in tutte le sfumature dello spettro visibile osservano ironici i visitatori indossando divertenti cappelli, alcuni dei quali creati da Philip Treacy. Uno dei simboli di Pucci, la libertà nel movimento, è simboleggiata da due maxi ventilatori che agitano un delizioso abito in stampa B&W, mentre la sala da ballo, detta anche “Sala Bianca” reinterpreta i cinque elementi in chiave ironica. Al piano terra, che storicamente ospitava i laboratori di ricamo della maison, viene dato ampio spazio al savoir-faire di Bonaveri. Suddivise in tre sezioni ( The Cutting Room; The Sewing Room e The Miniature Workshop), le sale sono completate da un atelier interno in cui gli artigiani di Bonaveri danno vita ai manichini Pucci. Il viaggio si conclude con la visita allo studio del Marchese Emilio Pucci, dove sono esposti alcuni cimeli personali che conducono al camerino dove un gruppo di piccoli manichini sorvegliano lo spettacolo di pezzi archiviati.
Fila X Sotf
Lo store fiorentino di Via de’ Tornabuoni ha presentato con un mega party in stile hip hop grazie alle musiche del deejay Dj DoubleS la sua collaborazione con il brand FILA, che prevede la creazione di una t-shirt personalizzata dove la F finale del logo dello store è stata sostituita con il logo Fila. Imminente anche il lancio della Fila Ray, veste total white con i classici colori dell’azienda sud coreana che giocano a contrasto.
Gucci Garden: omaggio a Björk
Con un lussuoso cocktail nello storico Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria, Gucci Garden ha inaugurato una nuova sala, che celebra la collaborazione creativa tra l’artista islandese e Alessandro Michele. Il punto d’incontro nasce dal progetto per l’abito del video “The gate” (2017) che nelle intenzioni della cantante dà forma manifesta al superamento di un dolore, alla fine di un lungo travaglio amoroso fino a trasformarsi ( e a trasformarla) in centro sprigionante amore. L’abito pensato da Michele è frutto di un lunghissimo lavoro sartoriale, che si avvale di materiali e tessuti molto diversi tra loro, come il PVC iridescente, organza lurex, crêpe de chine, jersey di seta e incrostazioni di cristalli. L’abito è accompagnato dalle maschere opera dell’artista James Merry, che da un lato evidenziano i tratti femminili e dall’altro creano un’aura fluida, al di là degli stereotipi di genere. Attorno alla creazioni, una raccolta di oggetti ( una copia del Paradiso dantesco, suppellettili ornate, ecc) simboleggia il libero fluire di associazioni mentali del designer, seguendo una narrazione che dà spazio al mistero e all’inquietudine e mette in discussione il concetto classico di armonia e bellezza.
Polimoda show: the “Separate collection”
Alle ore 22 presso la Ex Manifattura Tabacchi, esempio di architettura razionalista e futura sede del Polimoda nei pressi del Teatro Puccini e del Parco delle Cascine, sono state presentate le miglior collezioni uomo e donna del corso Undergraduate in Fashion Design: l’atmosfera dark e post-industriale, lo street casting di giovani ragazzi dalla bellezza inusuale e il sound electro-punk dei Röyksopp hanno fatto da contrappunto allo show, intitolato “Separate collection” (raccolta differenziata). L’obiettivo della scuola è di promuovere il fluire divergente della creatività e dotare di nuovo senso oggetti che di solito verrebbero trascurati: un vero e proprio “fashion upcycling” dove ogni studente ha avuto piena libertà di espressione , rivalutando il significato della moda di oggi, esaltando le differenze e le varie sfumature di pensiero nella sua indipendenza e interconnessione con il mondo che ci circonda. Sotto la regia di DM Fashion Studio e la supervisione di Sara Kozlowski, CFDA Director of Education and Professional Development, una commissione di illustri personaggi del mondo della moda, tra cui Laudomia Pucci, Sam Cotton, Riccardo Vannetti, Antonio Mancinelli, è stata affiancata da Linda Loppa ( Polimoda Advisor Strategy & Vision ) e dal direttore Danilo Venturi per valutare la migliore collezione di fine corso 2018. La vincitrice di quest’anno si chiama Giunia Guerrera: con la sua collezione “Sentimental materialism”, la giovane designer ha riflettuto sul mondo di oggi, ossessionato dai social media, osservando lo spasmodico accumulo di oggetti per richiedere attenzione e la distorsione della realtà che porta a una forma di distonia. Partendo da silhouettes rigide e sagomate, ha saputo costruire panneggi drappeggiati dove l’asimmetria e le foto di nature morte donano nuova vita a oggetti gettati via, donando loro una nuova veste di lusso.
Mercoledì 13 Giugno
Band of Outsiders
Nel cortile della Polveriera della Fortezza della Basso, la collezione SS 2019, che segna il quarto anniversario di Angelo Van Mol come design e di Daniel Hettmann come brand director, si ispira a un ideale viaggio di studenti universitari in Italia. Viene proposto un intero guardaroba dedicato alla vita di tutti i giorni, caratterizzato dall’estrema leggerezza e dalla destrutturazione. Moltissimi gli accessori, tra cui marsupi, cappelli a falda larga e visiere con il nuovo B logo. Le camicie squadrate con il colletto da college presentano numerose stampe, disegnate dall’artista newyorkese Amit Greenberg e ispirate alle antiche rovine romane, sono indossate con i gemelli o abbinate con pantaloni dritti, le divise da lavoro si trasformano in una moderna tuta che evidenzia le tecniche sartoriali utilizzate. Costante il gioco tra formale e abbigliamento “leisure”, dove una camicia sartoriale viene abbinata con una tuta dal sapore vintage o una giacca doppio petto è presentata con una giacca da pioggia oversize. Numerose le collaborazioni, tra cui quella con Sergio Tacchini e il marchio di occhiali inglese Kirk Originals.
Il “R-start” di Rucoline con Davide Motta
Il brand umbro di accessori urban-couture ha presentato la sua collezione FW 18/19 nella sua boutique di Piazza de’ Rucellai a Firenze con un cocktail party. Special guests della serata Jasmine Thompson – celebre cantante britannica, volto della nuova campagna pubblicitaria e brand ambassador-, Elettra Lamborghini e Andreas Muller. La collaborazione con la Thompson è stata fortemente voluta dal nuovo talentuoso direttore creativo Davide Motta, che ha mosso i suoi passi da Dolce & Gabbana e da Givenchy e ha il desiderio di far conoscere il brand a un pubblico completamente nuovo e più giovane, partendo dal DNA dell’azienda (celeberrima la scarpa tricot che ha segnato il grande successo) . Partendo dalla tradizione di sneakers couture, Motta ha presentato per il suo debutto la collezione Spring Summer 2019 e il RCLN Progetto. La SS 2019 esprime il richiamo ad un esotismo geografico e culturale attraverso sei principali temi, dalle forti connotazioni dark e romantiche. Importanti novità sul fronte delle suole: accanto all’immancabile R-Evolve, ne compaiono cinque inedite per il brand. R-Funk è la nuova suola a cassetta dal design minimal, che si sviluppa sulla tomaia allacciata, proposta in versione tradizionale o in quelle più innovative con lacci in nylon criss cross, elastici invisibili e strappi incrociati. R-Load s’ispira alla tradizione outdoor della running, proponendo il concetto del fondo a carro armato nella variante classic e in quella con maxi zeppa R-Load+. R-Start e R-Bubble sono frutto di ricerche di design avanzato, che individuano i trend più forti e li interpretano attraverso le cifre stilistiche di RUCOLINE: da un lato R-Start rielabora in chiave bold e ultra-contemporanea i maxi volumi tipici dell’estetica outdoor, dall’altro R-Bubble fa leva sulle silhouette tondeggianti e morbide dello sportswear più femminile. Ophelia riedita in chiave sporty il sandalo platform, proponendo una femminilità contemporanea e dal carattere deciso.
La proposta maschile, in modo speculare, interpreta tutti i temi della collezione. Il RCLN Progetto, invece, prende avvio da un sapiente mix tra materiali tecnici e lavorazioni avveniristiche. Il mood delle 80 creazioni (50 per donna e 30 per uomo ) è decisamente Eighties, dove il neoprene si mescola al suede, alla pelle e alla vernice naplack richiamando il mondo vintage dei computer anni Ottanta: i materiali plastici e le stampe termosaldate ricordano infatti i circuiti elettronici e il tutto è combinato in una palette cromatica B&W illuminata da brillanti colori primari.
Fanatic Feelings
Nel Complesso Monumentale di Santa Maria Novella, una mostra multimediale dà voce alla tendenza più importante della prossima stagione, ossia il legame tra sport e menswear. Curata da Markus Ebner, fondatore dei fashion magazine tedeschi Achtung Mode e Sepp Football Fashion e dal critico d’arte contemporanea Francesco Bonami, il percorso ribadisce l’influenza del mondo del football nella costruzione dell’immaginario collettivo maschile, partendo dai Mondiali di Calcio 2018 che si svolgono in Russia e da un’estetica fortemente ispirata all’Est Europeo. Continuo è lo scambio tra i due mondi fashion.football: designers che creano divise per le squadre, calciatori che diventano testimonial di brand o spettatori di sfilate, in un gioco di video, bozzetti (quest’ultimi realizzati, tra gli altri, da Karl Lagerfeld e Hiroshi Tanabe), archivi fotografici. Vengono ripercorse le carriere di personaggi storici come George Best, Eric Cantona o Gigi Meroni, veri appassionati di moda, tra i precursori dello stretto rapporto tra calcio e costume, mentre una speciale sezione Street Style vede come protagonisti David Beckham, Neymar e Franck Ribéry e il loro daywear. All’interno di FANATIC FEELINGS trova spazio anche AZZURRA, una project room curata dalla rivista Undici e dedicata alla celebrazione della storia, dell’eleganza, della tradizione, dei valori del calcio italiano, in un momento che segna anche la ripartenza del sistema calcio nel 120° anniversario della Figc – Federazione Italiana Giuoco Calcio. Immagini uniche, video, interviste e oggetti di culto che hanno segnato in modo indelebile la storia della maglia azzurra. La mostra prosegue con #YOOXSOCCERCOUTURE, uno speciale progetto di YOOX, sviluppato in partnership con Sepp, che ha riunito in occasione dei Mondiali e degli Europei di calcio degli ultimi anni, un team di designer internazionali per una capsule esclusiva di felpe e t-shirt ispirate ai propri Paesi. La colonna sonora della mostra è curata dal pioniere della musica elettronica DJ Hell, che ha messo assieme in modo unico e ironico i finali delle sfilate di moda, tracce sonore di Karl Lagerfeld, assieme ai cori delle tifoserie e a spezzoni di dirette radiofoniche, mixati alle sue inconfondibili campionature elettroniche.
Il debutto “menswear” di Paul Surridge per Roberto Cavalli
Ambientata nel chiostro della “Certosa del Galluzzo”, antico monastero del Trecento alle porte di Firenze, su un sottofondo musicale tra Bjork e Missy Elliott, la collezione debutto di Paul Surridge per l’uomo di Roberto Cavalli coniuga dinamismo, silhouettes scattanti e un sapiente uso del colore. Abbandonando gli eccessi che caratterizzavano il brand fino a qualche anno fa, il designer opta per linee più minimali e contemporanee e per una presentazione veloce e scattante. L’approccio streetwear si declina nelle sfumatura del bianco del lino, nella pelle esotica dei pantaloni a 5 tasche, reminiscenza degli anni Novanta, in leggeri blouson e trench, nell’uso meditato del jeans a stampa zebrata. I capi più sartoriali, che richiamano il background di Surridge (ex Z-Zegna), hanno un’allure destrutturata e fluida, che è percepibile soprattutto nei luminosi capi per la sera . Surridge ha rivisitato pezzi iconici della casa di moda italiana, con fluidissimi gilet in viscosa; giacche da camionista in pitone bianco; audaci look da discotecari e alcune bellissime giacche bianche ricamate a punto croce. La parte centrale della collezione è dominata dall’animalier tanto amato dal fondatore: lince, tigre, leopardo e giraffa sono proposti nelle fodere e nelle rovesce di molti capi. Il capo più azzeccato della collezione è stata una giacca in nylon stampato che riproduce immagini di orologi Casio degli anni ’70 dorati e argentati. Gli accessori sono in linea con il trend, che vede la predominanza di importanti e vistose sneakers dalla forma aerodinamica e di stivali-sneaker in pitone dalle suole iper-tecnologiche.
Giovedì 14 Giugno
Herno Library
Un’altra storica azienda, stavolta sorta a Lesa, sul lago Maggiore, celebra il suo settantesimo anno di attività : si tratta di Herno, la cui storia costellata da mille successi è profondamente legata al tema dell’acqua. Famosa per gli impermeabili frutto della sapiente intuizione del fondatore Giuseppe Marenzi, celebra il suo “know-how” con L.I.B.R.A.R.Y, sinomino di libreria, simbolo onnipresente nelle boutiques del brand, ma anche acronimo di un monito, Let Imagination Break Rules And Reveal Yourself e nome di un progetto presentato alla Stazione Leopolda. Un vero e proprio itinerario fatto di immagini, heritage, emozioni che trova il suo culmine nell’installazione “Water Echoes” pensata da Studio Azzurro, dove lo sgocciolare dell’acqua in modo ritmicamente armonioso dà avvio al percorso di creazione del capo cult, l’impermeabile, detto anche “Imper” nei filmati anni ’50 dell’Istituto Luce. Indumento intramontabile, più volte riletto, decostruito, stravolto, rafforzato, decontestualizzato, arricchito da accenti urban, couture, impreziosito nei tessuti e potenziato nella performance. La sezione dell’installazione dedicata al Giappone fa riferimento al desiderio di esportare il Made In Italy e far conoscere il nostro know-how al di là dei confini nazionali: desiderio che si è tramutato in realtà con il grande successo del celeberrimo cappotto a fodera foulard. Si prosegue il percorso verso gli USA e l’azienda comincia a interessarsi anche alle esigenze del pubblico femminile, arricchendo la sua offerta con abiti, tailleur e cappotti. Con l’inizio del terzo millennio, il nome dell’azienda è portato avanti dal figlio Claudio, che introduce una buona dose di contemporaneità al brand, l’attenzione all’eco-sostenibilità e al design, l’intuizione di nuovi piumini ultraleggeri da 200 gr : tutto questo è illustrato nella sezione “My Water Point of view”. Il punto di vista democratico di Herno, attento alle nuove generazioni, si è consolidato con la collaborazione con gli studenti Polimoda Firenze e l’Osaka Institute of Fashion nella progettazione di nuovi contents che fossero vicini all’iconografia del brand assieme a sei sarte specializzate nell’utilizzo di macchinari di ultimissima generazione.
Opening “Giorgio Armani” boutique
Giorgio Armani ha inaugurato la sua nuova boutique fiorentina in Via De’ Tornabuoni 83/r con un maxi private party “Giorgio’s”, appuntamento esclusivo, tra ortensie e gardenie in piena fioritura, nel giardino all’italiana di Palazzo Pandolfini, uno degli edifici tardo-rinascimentali più belli della città I 700 ospiti hanno ballato sulle note dei Morcheeba, storico gruppo londinese esploso alla fine degli anni ’90 con l’album “Big Calm, e si sono scatenati con i brani dance selezionati da Sergio Tavelli e Graziano della Nebbia. Precedentemente, di fronte al nuovo negozio, modelle e modelli hanno mostrato agli ospiti alcuni capi delle ultime collezioni, come sempre contraddistinte dall’innata eleganza e raffinatezza di “Re Giorgio”. La nuova boutique rispetta l’architettura originaria del palazzo, con nove vetrine che si affacciano nella storica via dello shopping fiorentino. Le varie sale sono collegate da squisiti portali con finiture platino, mentre un’attenzione particolare è stata riservata allo studio della luce dei vari ambienti. Oltre alla prima linea di abbigliamento, sono disponibili particolari sezioni dedicate agli accessori, alle fragranze e al make up della linea “Giorgio Armani Beauty”.
Montblanc e la collezione di valigeria #MY4810
Nella limonaia del Giardino di Palazzo Corsini , in via della Scala, Montblanc ha ricreato un’atmosfera urbana e dinamica per presentare la nuova collezione di valigeria #MY4810 tra skaters, graffitari e famosi Dj, come Tinie Tempah, che ha animato la serata. Guest stars della serata l’attore Adrien Brody, le modelle Toni Garrn e Winnie Harlow, gli influencers Valentina Ferragni, Luca Vezil, Carlo Sestini, Andrea Marcaccini, Giotto Calendoli, Elbio Bonsaglio, Matthew Zorpas, Kadu Dantas, Horacio Pancheri, il golfista Jason Day e i ballerini Gabriele Esposito e Eric Underwood , oltre a Nicolas Baretzki, CEO di Montblanc International. Nell’area digitale interattiva gli ospiti hanno potuto fotografare i migliori ricordi della serata attraverso GIF animate da condividere con gli amici. La collezione, interamente di produzione italiana, si caratterizza per valigie in cinque misure diverse e dalle alte prestazioni, l’approccio contemporaneo e il dinamismo, pensando ai modern globetrotter.
Craig Green
Guest designer della rassegna e ultimo evento in calendario, l’innovativo inglese, che ci ha abituato a shows in ambienti inconsueti come edifici abbandonati o fatiscenti, ha deciso di presentare la sua collezione nel Giardino di Boboli, nei presso di un prato isolato nascosto dagli alberi, a due passi dalla Fontana dell’Oceano del Giambologna. I modelli hanno camminato a zig zag tra porte ritagliate in quadrati di tessuto nero in modo che i vari invitati potessero scorcere dettagli dei looks in momenti diversi, prima che questi si presentassero davanti a loro occhi in tutta la loro interezza. “Stavo pensando a inservienti, chirurghi e postini. Sono le persone che hanno la tua vita nelle loro mani. C’era quell’idea del salvatore dimenticata. Mi piaceva l’idea che le persone potessero diventare angeli nelle loro vite lavorando sodo e facendo del bene ” La particolarità di Green è riuscire a esprimere complessità e semplicità radicata allo stesso tempo. E paura.” Le sagome degli angeli di alcuni abiti ricordano i contorni disegnati a gesso di una scena del crimine. C’è anche quell’idea oscura. Ho sempre trovato interessante il fatto che quando a 10 persone viene chiesto di rilasciare testimonianze, tutti dicano qualcosa di diverso”. Green ha i suoi trademark: il tema ricorrente della corda, resti di bandiere; i suoi inconfondibili parka e impermeabili lunghi fino alle caviglie, ma ha apportato grande innovazione nelle cuciture extra, lasciate visibili per creare coste su alcuni pezzi. Green ha collaborato con Nike per riportare il loro tessuto Flyknit, usato nelle sneakers, nei vestiti. ” Il finale è stato decisamente concettuale con stampe sfocate, multicolori e coperte rivestite da corde. “A volte la cosa più spaventosa è la realtà”, sostiene il designer. “E a volte la cosa migliore che riesci a pensare è qualcosa che non sai, come un aldilà o un paradiso.”