Cosi è stata definita dagli esperti del settore la moda che appare lungo le strade delle grandi metropoli e non solo, in tutto il mondo. La “moda triste” frutto di un disagio ormai non più solo apparente, vissuto senza esclusione di colpi da tutti ed in particolare dalle Young Generations; per quest’ultime è evidente che la scelta di una “moda spenta” non lascia intravedere la voglia di vivere e di contemporaneità che da sempre invece le caratterizza stagione dopo stagione. Sembra che l’ unica cosa che interessi sia la comodità ed il riconoscere da ciò che si indossa il nostro stato d’animo svuotato di ogni entusiasmo. È scomparso il desiderio di farsi vedere ed apprezzare attraverso l’immagine che si da di sé. Abiti utilizzati quasi come coperte per proteggere, dove le forme sono nascoste, con noncuranza, scegliendo ciò che capita tra le mani. Tute, felpe oversize, scarpe comode, sciarponi annodati grossolanamente, cuffie calate sul viso, cappucci che coprono il volto, cuffiette per ascoltare la musica, isolanti da ciò che gira intorno. Questi sono gli indumenti delle nuove generazioni ora, l’essenziale sovrasta il superfluo, il confort distrugge l’apparire, il senso del bello scalzato dal bisogno dell’utile. Tutto ciò fa un po’ paura e tristezza e forse si tratta di un passaggio obbligato, un prezzo da pagare per un male comunque causato dagli umani, quasi tutti occupati da ciò che avvantaggia, inclini a schivare i problemi e aggirare gli ostacoli, convinti di poterla sempre fare franca.
Come abbiamo visto però non è così.❤️