Quando bellezza, creatività e impegno etico e sociale si complementano fra loro il successo è assicurato e soprattutto meritato, Stella Mc Cartney è questo e molto altro.
Stella Mc Cartney ad esempio, è da tempo membro della Smi-Sustainible markets, il passaporto digitale della Fashion Taskforce introdotta di Sua Altezza Reale il principe Carlo con l’obiettivo di rendere il settore della moda più sostenibile, anche aiutando i consumatori nel comprendere come acquistare abbigliamento e accessori che non inquinino il pianeta, una moda quindi a basso impatto ambientale (greenFashion).
Stella Mc Cartney e il suo voler lavorare con la natura e non contro per ottenere abiti e complementi moda lussuosi, belli e contemporanei le hanno permesso di essere riconosciuta tra i 20 designer (viventi) più famosi in assoluto e numero uno come sustainyble luxury brand. I suoi materiali green ed all’avanguardia, il rispetto per i lavoratori, la tutela degli animali le fanno onore e servono da esempio e da traino in un settore altamente a rischio, altamente impattante a livello ambientale e sociale. Le creazioni di Stella Mc Cartney ecosostenibili non fanno male al pianeta e sono realizzate con materiali organici certificati, unica a farlo. In una intervista rilasciata tempo fa Stella dice: “affinché la moda possa essere sostenibile è necessario agire con tempismo. Occorre pensare a tutto in modo circolare e nella sua interezza, considerando che molto ha a che fare con gli sprechi. Non dobbiamo fare al pianeta ciò che non vorremmo fosse fatto a noi”.
Si appena svolto, a Parigi, il winter2023 fashion week, Stella Mc Cartney sfila con la sua collezione autunno/inverno 2022, nello storico Pompidou Centre. L’uscita finale (quella con tutti i look in rapida successione) avviene sulle note di “Give Peace a Chance”, l’iconico brano scritto da John Lenon nel 1969. Un messaggio che la stilista ha voluto dare come gesto di speranza per la fine della guerra in Ucraina, seguito da quello più concreto di una donazione a CARE, un’associazione che fornisce supporto di emergenza a 4 milioni di ucraini. Necessario partire da questo finale, nonostante la collezione (disegnata con mesi di anticipo) sia ispirata al lavoro dell’artista americano Frank Stella e si chiami per questo: Stella by Stella. Le silhouette sono caratterizzate dalle maxi spalle dei cappotti in Fur Free Fur alternate agli abiti dal taglio femminile e dalle vistose scollature a cuore, come sempre grande attenzione, è posta all’uso di materiali responsabili: dal cotone organico al poliestere riciclato passando per la finta pelle derivante dagli scarti dell’industria vinicola a Mylo, la finta pelle prodotto col micelio dei funghi.
A noi di (R) home collection questa Stella che brilla nel “fashion system” piace molto e la seguiremo sempre con attenzione.